Il saggio illustra le caratteristiche della lingua particolarmente ricercata del primo romanzo di Luciano Cecchinel. Le scelte retoriche e sintattiche arcaizzanti e artificiose tendono a distanziare dalla realtà le vite dei personaggi descritti, di umile origine, dando luogo a uno straniamento del lettore che può essere letto in chiave ironica oppure come distopia.