Il medico svelato: analisi comparata dell’aneddoto di Democede e Atossa in Hdt. 3, 133-134,1 e in Sen. dial. 5,39,4. Contesti medici e riflessioni filosofiche
Il presente contributo si propone di esaminare in chiave comparativa il reso¬conto erodoteo della guarigione di Atossa ad opera di Democede di Crotone (Hdt. 3,133-134,1) e un exemplum anonimo tratto dal terzo libro del de ira di Seneca (dial. 5,39,4), muovendo dall’ipotesi che quest’ultimo costituisca una ri¬elaborazione – diretta o mediata – del medesimo episodio storico. L’indagine si concentra, in particolare, sulla trasformazione narrativa e funzionale che l’a¬neddoto subisce nella versione senecana, laddove l’aggiunta di elementi non attestati nella fonte erodotea, e tra essi soprattutto il dettaglio dello scalpello nascosto in una spugna, determina un mutamento profondo della sua finali¬tà: da cronaca di un successo medico, rilevante anche per l’ascesa sociale del protagonista, a exemplum filosofico-morale volto a illustrare, in chiave stoica, la prudentia nella gestione delle passioni. Attraverso l’analisi di tale rielaborazio¬ne, il contributo intende mettere in luce non solo le divergenti intenzionalità di Erodoto e Seneca, ma anche le modalità attraverso cui un materiale di origine storica possa essere trasfigurato e funzionalizzato a scopi retorici e didattici nel contesto della trattatistica filosofica romana.