«Né certo sfugge al mio animo che è arduo spiegare» . Così scrive Lucrezio nel 1
primo libro di La natura delle cose . Il poeta lamenta la difficoltà di cantare la filosofia
epicurea, la difficoltà di – azzardando – divulgarne le scoperte oscure in versi e
traducendole dal greco al latino. Dopotutto ogni operazione di divulgazione è un atto
di traduzione. Lucrezio continua:vegliare durante le notti serene/ escogitando con quali parole e quale canto alfine/possa diffondere davanti alla tua mente una splendida luce,/ per cui tu riesca a vedere il
fondo delle cose arcane./ Queste tenebre, dunque, e questo terrore dell’animo,/ occorre
che non i raggi del sole né i dardi lucenti del giorno/ disperdano, bensì la realtà naturale
e la scienza. Tra i versi del poeta antico troviamo qualcosa di ancora essenziale per l’universo
metaforico e archetipico della comunicazione scientifica: da un lato, l’oscurità e
l’asprezza della materia per il profano, dall’altro la chiarezza e la luminosità del
linguaggio – perché «parlare oscuro lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimo»
diceva un grande divulgatore, Galileo. Ma anche la tenebra di chi non ha ancora
compreso, sia lui un profano o uno scienziato a cui non è chiara la soluzione, e la
luce di nuova scienza che quella tenebra dissipa. Con quali parole diffondere il
sapere è lo stesso cruccio del comunicatore odierno. Lucrezio però parlava di libri,
ecco perché l’ho messo in cima: perché anche in questa ricerca si parla di
comunicazione attraverso i libri.
Quali sono le parole da scrivere? E poi, quale sapere vogliamo trascrivere?
C’è un caso particolarmente utile per decostruire gli strumenti retorici e teorici della
divulgazione scientifica, per indagare questa questione da un punto privilegiato: il caso di Carlo Rovelli e delle sue Sette brevi lezioni di fisica, che ne hanno segnato il
successo e l’affermarsi dell’autore come divulgatore e come personalità scientifica
nota, al pubblico italiano. È un punto privilegiato proprio per l’enorme successo
editoriale, italiano e internazionale, di questo libricino color carta da zucchero...