La ‘questione tedesca’ si presenta con urgenza nel 1814. Tra la sconfitta di Napoleone e il Congresso di Vienna si discute sul futuro assetto politico della Germania. Quando potrà realizzarsi l’unificazione nazionale? Come favorirla? Con la Scuola Storica del diritto, Savigny propone di conservare l’eredità del vecchio Reich, invece di introdurre un codice civile sul modello napoleonico. Si creano così le premesse di un intreccio fra lo studio dell’antico diritto germanico, il Lied romantico e le aspirazioni di intellettuali che, come Jacob Grimm, credevano nella riscoperta delle tradizioni autentiche del popolo tedesco. Quel progetto liberalnazionale fallirà nel 1848. Questa nuova edizione (aumentata di due interi capitoli, rivista e completamente aggiornata) del saggio apparso nel 1990 presso la casa editrice Garzanti illumina questo peculiare intreccio fra diritto, letteratura e politica. Ma spiega anche come Heinrich Heine, il più grande poeta ebreo tedesco dell’Ottocento, abbia presto mostrato gli equivoci e le illusioni delle fascinazioni romantiche intorno all’identità tedesca.