Scottata dall’eccesso di dogmatismo che caratterizzava un dibattito politico pervasivamente proiettato su ogni altra manifestazione di pensiero e azione, la generazione di Alberto Iacovoni e mia ha abbracciato un approccio più ibrido, scettico rispetto alle certezze dell’agitazione rivoluzionaria, e teso a riconoscere e costruire verità più locali e contingenti.