Il contributo intende esplorare le potenzialità delle fonti geostoriche – cartografiche, fotografiche e documentarie – per ricostruire e analizzare la stratigrafia delle trasformazioni materiali del paesaggio delle rogge urbane di Rovereto, ad oggi pressoché rimosse dalla memoria collettiva ma fondamentali per lo sviluppo del fiorente sistema economico protoindustriale di Rovereto tra Otto e Novecento. Attraverso la dovuta contestualizzazione delle diverse fonti analizzate – cartografie prodotte tra la metà del XIX e del XX secolo, una ortofoto attuale, fotografie storiche e documenti di archivio – la ricerca mette in atto una correlazione tra il progressivo smantellamento dei canali urbani, evidenziato attraverso la georeferenziazione dei tratti di roggia visibili in ciascuna delle cartografie considerate, e il parallelo declino del settore serico, iniziato sul finire del XIX secolo. Il lavoro propone dunque una metodologia analitica per la ricostruzione di passati processi di territorializzazione, applicabile a diversi contesti urbani e aperta ad interessanti prospettive di approfondimento. The paper aims to investigate the potential of geo-historical sources – cartography, photography and archival documents – for retracing and analysing the material transformations of the urban canals of Rovereto, in the Trentino region. Mostly forgotten by the population, they were once pivotal to the development of the town’s thriving economic protoindustrial system between the 19th and the 20th centuries. The different sources being analysed – mid-19th- to mid- 20th-century maps, a current ortophotograph, historical photos and documents – were contextualised. This enabled to link the gradual culverting of the canals, which was highlighted by their georeferencing in each map, to the parallel decline of the silk sector, which started in the 20th century. Hence, the research provides analytical method- odology for retracing past territorialisation processes, which can be applied to different urban contexts and offers interesting perspectives for future research