Nel Carso Classico affiorano litotipi carbonatici (calcari e, subordinatamente, dolomie) molto recentemente riuniti in unità litostratigrafiche ancora
informali e provvisorie a superamento delle numerose attribuzioni precedenti. La successione stratigrafica del Carso è stata infatti oggetto di studio da parte di numerosi Autori fin dal secolo scorso. G. Stache in particolare ha pubblicato nel 1882 una monografia che resta tuttora una fonte di dati e di informazioni di cui tutti i successivi Autori hanno tenuto conto. Dalla collaborazione tra geologi sloveni e italiani, attivata nell’ambito del Progetto HYDROKARST, è emersa la necessità di unificare le unità formazionali e la loro nomenclatura. Estraendo, di comune accordo, i dati litostratigrafici, paleontologici, mineropetrografici raccolti sul campo dai geologi italiani e sloveni, si è giunti alla compilazione di una Carta geologica unitaria del Carso Classico (Tavola 1) che fa parte dei prodotti del Progetto e le cui peculiarità sono qui descritte ed illustrate. La carta geologica nasce dalla sintesi, all’unione e dall’omogeneizzazione di precedenti lavori, sia da parte italiana (Martinis, 1951; D’Ambrosi, 1953; Cucchi et al., 1987; Carulli, 2006; Cucchi & Piano, 2013) che slovena (Buser, 1968, 1967; Buser et al., 1967; Pleničar et al., 1973; Jurkovšek, 2010).