La poesia di Biagio Marin (1891-1985) ha suscitato sin dagli anni Venti interesse presso i musicisti, primi fra tutti Antonio Smareglia e Luigi Dalla Piccola, ma complessivamente sono diverse decine i musicisti che hanno trovato ispirazione nelle opere del poeta gradese.
Del musicista triestino Mario Martinelli (1894-1972) era già nota una partitura su versi di Marin, conservata nel manoscritto Civico 264, appartenente al Fondo Dono Paoletti, donato alla Biblioteca Civica di Gorizia nel 1985.
Presso il Museo Teatrale ʻCarlo Schmidlʼ di Trieste è conservato il Fondo Mario Martinelli che conserva tutte le opere del musicista. In esso si trovano cinque manoscritti (mss. 140, 141, 241, 252, 367) che conservano nove liriche per voce e pianoforte - mai segnalate precedentemente - su versi di Biagio Marin; sono autografe e datate dal 1948 al 1961 e i versi sono tratti dalle raccolte Fiuri de tapo, La girlanda de gno suore, Canti de prima istae e Sénere colde.
Le liriche sono caratterizzate da uno svolgimento piuttosto breve, di struttura semplice, e dall’impianto durchkomponiert; dal punto di vista stilistico queste composizioni si possono considerare degli schizzi evocativi di chiara ascendenza post-impressionistica.