La maggior parte delle informazioni relative ai progressi della scienza, ai suoi protagonisti ed ai suoi metodi, oggi, arriva da canali esterni a quelli ufficiali, rivolti agli specialisti in materia. Uno di questi sono le riviste di divulgazione, raccolte multidisciplinari che si rivolgono ad un lettore non esperto. Da anni ormai, questo genere testuale è sotto l'attenzione di varie discipline, dalla sociologia della scienza alla teoria della comunicazione, dalla semiotica alla linguistica, passando per la retorica; tutte queste hanno ben evidenziato quali siano i rapporti e le differenze fra la scrittura scientifica e la sua divulgazione. Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare il contenuto informativo di un corpus di articoli italiani di divulgazione della fisica con la lente della pragmatica filosofica: questo approccio porta a chiedersi chi siano gli enunciatori e quali i destinatari che emergono dai testi, quali azioni comunicative svolgano affermando le loro dichiarazioni, quale funzione abbia l'approssimazione e quali effetti sull'informazione, quanta di questa venga veicolata in modo esplicito e quanta, ed in quale modo, sottotraccia, attraverso presupposti, sottointesi od aloni di senso. In articoli che tendono a condensare o semplificare le informazioni, per questioni di spazio e per vincoli di chiarezza, occorre la capacità di saper "sciogliere" i nodi del discorso, rendendo più chiari i passaggi particolarmente densi e complessi del testo. Ed altresì diviene necessario saper costruire una buona parafrasi esplicitante (Sbisà 2007), ovvero riformulare il testo in modo da far uscire allo scoperto quelle informazioni che vengono veicolate come presupposte o sottointese (via implicatura), chiarendo anche la pertinenza delle espressioni metaforiche. L'analisi pragmatica permette tutto questo, andando ad integrare e completare il profilo del genere testuale della divulgazione che le altre discipline hanno tracciato.
