Gli indicatori giuridici globali sono intraprese dedicate a comparare, in forma quantitativa, la natura e l’efficacia delle architetture giuridiche statali, tipicamente esitando in una classifica che distingue i paesi ‘buoni’ da quelli ‘cattivi’. Al loro studio si dedica il presente volume, riservando speciale attenzione a sei indicatori, selezionati per la loro rappresentatività e rilevanza: i ‘Freedom in the World Reports’ di Freedom House e i ‘Worldwide Governance Indicators’ della Banca Mondiale, entrambi sulla rule of law; il ‘Corruption Perceptions Index’ della ONG tedesca Transparency International e i ‘Trafficking in Persons Reports’ del Dipartimento di Stato americano, che misurano l’efficacia della lotta al corruzione e al traffico di esseri umani rispettivamente; i ‘Doing Business Reports’, sempre della Banca Mondiale, centrati sul diritto degli investimenti; infine, il ‘Global Rights Index’ della International Trade Union Confederation sulla tutela dei diritti sindacali del lavoratori. Di questi indicatori, il libro esamina metodologie, contenuti e obiettivi, nonché i modi vari attraverso i quali essi incidono, come veri e propri formanti, sulle realtà giuridiche valutate, e al di là di queste. Scopo della ricerca è comprendere non solo come tali indicatori operano, ma pure che tipo di soluzioni giuridiche promuovono e, soprattutto, quali lezioni può da loro trarre – e a loro impartire – il giurista in generale e il giuscomparatista in particolare.