Questo contributo vuole discutere le principali strutture dell'agricoltura emiliana messa a confronto con gli scritti agronomici della regione. Bologna vanta il principale agronomo italiano del Medio Evo, Pier de Crescenzi, contemporaneo di Dante. La diffusione italiana ed europea della sua opera è stata alla base del progresso agricolo connotato dalla diffusione del sistema di villa, sostenuta a sua volta dalla diffusissima mezzadria. Queste due strutture hanno reso possibile gran parte del progresso agricolo regionale fino al primo Ottocento quando il confronto con l'agronomia europea ed il ciclo economico di primo Ottocento hanno fornito delle indicazioni importanti sul riciclo della fertilità dei suoli offrendo nuove soluzioni allo sviluppo regionale.