In questo seminario, ci siamo interrogati su alcuni “trattamenti” e “lavorazioni” in grado di rendere concettualmente disponibili a una loro reinterpretazione progettuale oggetti edilizi e materiali urbani abbandonati, tanto più libera e indeterminata nelle possibilità future (al momento non prevedibili) quanto più slegata dalla loro storia precedente (che, al di là di ogni giudizio di valore, è comunque causa dell’abbandono in cui versano).