Il presente studio, frutto di una ricerca ventennale, si propone di far emergere il valore letterario della scrittura di Marie de l’Incarnation, riconducendola non soltanto alla tradizione francese, ma anche alle lettere quebecchesi, di cui gli scritti della Nouvelle-France segnano gli albori. Depurate dal pesante apparato critico che le ha accompagnate nel tempo, tali opere fanno emergere la straordinarietà del linguaggio dell’Orsolina del Seicento, che ha saputo coniugare l’alterità verticale della mistica con quella orizzontale del confronto tra i missionari e la sauvagerie.