L’Autrice, soffermandosi su uno dei quattro motivi di ricorso oggetto della sentenza in epigrafe, affronta la questione dei rapporti intercorrenti tra l’esigenza cautelare di inquinamento probatorio, di cui all’art. 274, comma 1, lett. a, c.p.p., e il parametro convenzionale dell’art. 5, § 1, lett. c, C.e.d.u. Viene messo in luce come il dettato letterale delle disposizioni e la giurisprudenza di Strasburgo ne riconoscano la perfetta compatibilità. L’Autrice rileva, inoltre, come la Corte di cassazione – nel rispondere ai dubbi sollevati dal ricorrente – si sia dedicata inspiegabilmente alla diversa problematica della conformità rispetto alla norma C.e.d.u. dell’esigenza cautelare del pericolo di “reiterazione criminosa”, di cui all’art. 274, comma 1, lett. c, c.p.p.