L'esperienza e la funzione della <<Galleria di Minerva>>, giornale veneziano (1696-1717) di impostazione enciclopedica sul modello dei giornali europei, è studiato nel periodo di maggior forza, durante il quale i rapporti tra l'editore Girolamo Albrizzi e il segretario Apostolo Zeno furono assai costtruttivi e proficui. Sono in particolare messi in risalto i meriti del giornale nel campo del "ritorno" di opere dantesche poco divulgate: il De vulgari eloquentia (nella traduzione del Trissino); l'Epistola XIII a Cangrande, princeps. La parte originale risiede nel rilievo dato alla intuizione delllo Zeno, quando ancora non conosceva la princeps del De v. curata da J.Corbinelli (Parigi 1577), che il volgarizzamento era del Trissino e non di Dante. Una volta venuto a conoscenza della princeps nel 1699, procedette a una collazione, consegnata a una serie di appunti di correzione al testo del Trissino alcuni pregevoli. Gli appunti sono conservati nei suoi Zibaldoni inediti presso la Biblioteca Marciana di Venezia.