L’articolo propone uno specimen della complessa e dotta tecnica compositiva di Rutilio Namaziano, partendo dal makarismós iniziale (red. I 5-12). Tutto il passo rivela in filigrana prestigiose memorie poetiche, tra cui emerge la massiccia presenza di Virgilio attraverso un formulario tratto da luoghi pregnanti della sua produzione. Significative sono anche le tracce della lettura di Manilio, utilizzato come una vera e propria “glossa” virgiliana, in linea con le pratiche di tipo scolastico.