Il contributo si sofferma sui prodromi della svolta nella produzione di Bontempelli, segnata dal primo romanzo milanese, La vita intensa, che introduce alla stagione del realismo magico. La genesi del testo è vista nel quadro delle frequentazioni dello scrittore negli anni 1918-1920, in particolare con Piero Gigli, il futurista modenese che compare nella Vita intensa come protagonista. Gigli visse a stretto contatto con Bontempelli, in un’osmosi di esperienze artistiche che aprono nuovi spiragli sull’incubazione della poetica del realismo magico. In particolare, viene esaminato un breve testo teatrale di Gigli (La donna del Nadir), del 1919, che mostra già in atto in Bontempelli la disposizione alla trasfigurazione ‘magica’ della realtà.