L'idealismo classico tedesco eredita dalla cultura illuminista l'idea di progresso, come principio della storia, e si incarica di fondare tale idea alla luce di una teoria della ragione di carattere sistematico. Tuttavia, nel quadro dell'idealismo il rapporto tra storia e sistema non si limita a una sempice applicazione delle regole sistematiche alla dimensione storica. Il presente contributo intende documentare come i diversi modelli teorici eleborati dai protagonisti della stagione idealista (Fichte, Schelling, Hegel) non si limitino a considerare il problema della storia e del tempo alla stregua di un contenuto del sistema della filosofia al pari degli altri; al contrario, la storia assume sin dall'inizio e a vario titolo il carattere di un orizzonte interno all'elaborazione dei modelli di razionalità dei vari sistemi idealisti, imponendosi come un paradigma e una forma specifica della teoria. Trattandosi di una presentazione generale della questione, ci si è limitati al commento di alcuni testi esemplari e all'illustrazione dei principali nuclei teorici. Due, in particolare, sono stati i filoni indagati: da un lato, quello di un storia trascendentale della coscienza, che prende forma nelle prime esposizioni della Dottrina della Scienza di Fichte e nelle prime opere schellinghiane, poi confluite nel Sistema dell'idealismo trascendentale (1800); dall'altro, quello di una effettiva filosofia della storia come ricostruzione sistematica della storia universale, che ha in Hegel il suo massimo interprete.