Il contributo trae spunto dall’intervento svolto dall’autore
in occasione del Convegno di studi “Il custode della costituzione”,
tenutosi presso l’Università degli Studi di Macerata
in data 1 e 2 febbraio 2011. Esso indaga il sempiterno
interrogativo filosofico-giuridico “Quis custodiet ipsos
custodes?” o “chi sorveglia il sorvegliante?”, avendo specifico
riguardo alla tematica della custodia della costituzione.
Affacciando fugacemente le posizioni dommatiche di
Hans Kelsen, Santi Romano, Carl Schmitt e Widar Cesarini
Sforza, bipartendole in oggettivistiche e soggettivistiche, si
registra come l’interrogativo chiami in causa cognizioni e
valutazioni meta- o pre-giuridiche, di ardua conciliabilità
con una impostazione teorico-generale o di metodologia
della scienza giuridica di indole positivistico-formalistica.