Il saggio si situa nel dibattito incentrato sui modi e tempi dello sviluppo economico lombardo e di cui sono stati tra i principali protagonisti Domenico Sella e Luigi Faccini. Lo sviluppo economico e istituzionale, avvenuto nel secondo '500 e nel primo '600 - e che possiamo sintetizzare nella nascita del corpo territoriale e nel diffondersi dell'economia di mercato trainata dalla commercializzazione dei prodotti dell'agricoltura - sembrano delineare un possibile superamento in positivo della contraddizione città/campagna nel quadro di una crescita comune. Una serie di difficoltà congiunturali, però, da un lato acuirono le competizioni per le risorse in atto tra i diversi ceti, dall'altro rivelarono i limiti strutturali di quel modello di sviluppo. Soprattutto, a determinare gli esiti di tali congiunture e competizioni, furono i modi della fiscalità statale e i conflitti sorti attorno ad essa. La peste del 1630 rappresentò il momento di definitiva svolta, avviando una profonda crisi