La spettacolarizzazione della disabilità è oggi una tendenza dominante che
attraversa vari settori dell’industria culturale: dal cinema alla serialità televisiva,
alla moda. Esiste una simmetria imperfetta tra gli albori della società dello
spettacolo, in cui il disabile era messo in scena per via della sua immagine spaventosa,
e il nostro tempo dove si passa dalla mera estetizzazione a un nuovo feticismo
che investe il disabile con un’enorme carica di sex appeal, trasformandolo
al contempo in merce spettacolare. All’epoca dei social media l’estetizzazione,
insieme alle forme di distinzione e appartenenza, sempre più iscritte nel
corpo, assume un ruolo di significazione sociale quasi totalitaria. Tuttavia, come
già accaduto nel caso di altre minoranze sessuali, etniche, generazionali ecc., va
certamente riconosciuto l’aspetto positivo di tale processo che, rendendo visibile
ciò che un tempo era occultato, ne agevola il riconoscimento e l’integrazione.