Il processo avanti al giudice di pace, introdotto dalla L. 21.11.1991, n. 374 sulle ceneri del processo avanti al conciliatore, è un procedimento speciale innanzi ad un giudice onorario avente ad oggetto controversie di modesto valore e in materie non troppo complesse e caratterizzato, perlomeno nelle intenzioni del legislatore, da un notevole grado di elasticità e dalla massima semplificazione delle forme, salvo ad ogni modo il richiamo all’applicabilità in via residuale delle disposizioni che regolano il processo ordinario di cognizione per tutto ciò che non sia espressamente disciplinato dal Titolo II del Libro II del codice di rito, dedicato appunto al procedimento davanti al giudice di pace. In realtà, se è vero che la fase introduttiva di tale rito è certamente semplificata rispetto al rito ordinario, non altrettanto può dirsi per le successive fasi di trattazione e di decisione, laddove si assiste ad una rigidità e ad una compressione delle facoltà difensive che rendono la difesa avanti al giudice di pace addirittura più difficile rispetto
al rito ordinario davanti al tribunale.