Questo studio esplora le percezioni e le esperienze degli studenti universitari in relazione a tre diverse fonti di feedback: docente, pari e computer (i.e., feedback automatizzato). L’indagine, condotta attraverso un questionario strutturato, ha coinvolto 249 studenti provenienti da tre atenei italiani. I risultati evidenziano come il feedback del docente sia percepito come la fonte più utile per il miglioramento del proprio lavoro, con una netta preferenza per i commenti scritti rispetto a quelli orali. Anche il feedback tra pari è valutato positivamente, soprattutto nella sua forma scritta, sebbene venga sperimentato con minore frequenza e risulti meno incisivo rispetto a quello docente. Il feedback automatizzato, in particolare quello generato dalle analitiche dei sistemi di gestione dell’apprendimento, è anch’esso considerato utile, con livelli di percezione analoghi a quelli del feedback tra pari. Tra gli strumenti automatizzati, quelli maggiormente apprezzati dagli studenti sono i software antiplagio, seguiti dai correttori grammaticali e, infine, dai chatbot basati su intelligenza artificiale generativa. Nonostante l’elevata utilità attribuita a tutte le forme di feedback, le esperienze concrete di utilizzo appaiono sporadiche, segnalando una limitata integrazione sistematica di tali pratiche nella didattica universitaria. I risultati evidenziano dunque la necessità di investimenti formativi mirati a promuovere un uso consapevole, strutturato e diversificato del feedback. Si auspica infine lo sviluppo di studi sperimentali e longitudinali che approfondiscano l’evoluzione delle percezioni studentesche e sostengano l’adozione efficace delle tecnologie avanzate a supporto dell’apprendimento.