Versione televisiva dell'omonimo monologo teatrale di e con Giuliana Musso.
Sembra un racconto antico, una fiaba rurale che sa di brume del Nord e di fate che corrono nella notte in soccorso di mamme in difficoltà. Invece "Nati in casa" è storia dell'altro ieri, di un'Italia tramontata da poco, cioè fino agli anni Sessanta quando i bambini nascevano in casa con l'aiuto attento e premuroso delle levatrici. Dalle loro testimonianze prende vita infatti questo spettacolo, parabola umida di emozioni femminili, trepidante e sospesa sul mondo intimo di puerpere, parti, neonati. Storie di un mondo semplice e ingenuo, a volte persino brutale, ma dove era ancora l'umano - la dedizione di una comare, l'esperienza delle nonne, la complicità sororale di altre donne - a fare al differenza e non l'asettico e brutale calcolo economico di parti iper-ospedalizzati, anestesie, cesarei. Giuliana Musso porta tutto con sé, sul palco. La nascita come avveniva ieri e come avviene oggi in Italia, il paese dove si effettuano sempre più cesarei e nascono sempre meno bambini, dove si vuole dimenticare che mettere al mondo la propria creatura non è una malattia ma la più stupefacente e naturale capacità del corpo delle donne.