n altri termini si è voluto procedere ad un lavoro di sutura del tessuto agricolo per riconnetterne le trame, ridefinirne i contorni, reinterpretarne i segni al fine di recuperare e convogliare nell’idea del parco agricolo le tracce, i frammenti e le essenze arboree che, in una visione naturalmente ben lontana dall’esaltazione del mito neorealistico delle forme spontanee e della naturalità incontaminata del mondo contadino, rappressentassero invece la memoria di quell’universo rurale ormai scomparso; vale a dire quel mondo transnazionale e pregno di valorii così caro a Pasolini.