Cospicue sono le comunità friulane residenti all’estero, effetto delle consistenti migrazioni di corregionali dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi, comunità che in molti casi mantengono il friulano nell’uso domestico e quotidiano. Di particolare interesse risulta il caso del friulano parlato nelle Americhe, sia in Canada che in Argentina, dove si possono osservare la persistenza di tratti arcaizzanti a fianco di innovazioni portate dal contatto linguistico con le varietà del nuovo contesto comunitario. Molto importante sarebbe, in questa prospettiva, lo svolgimento di un’approfondita inchiesta socio-linguistica nella cittadina di Colonia Caroya, situata a una cinquantina di chilometri da Córdoba (Argentina), dove la popolazione risulta ancora oggi per la maggior parte friulanofona (con una minoranza di venetofoni); andrebbero aggioranti, nello specifico, i dati raccolti in loco nel 1968 da Temistocle Franceschi con la somministrazione del questionario della “Carta dei dialetti italiana”, dati per altro non ancora compiutamente elaborati.