Il gruzzolo, probabilmente il più cospicuo tra i rari databili alla metà del IX secolo, documenta l'ampio ricorso alla monetazione bronzea in Sicilia, a fronte della rarefazione del numerario eneo in tutte le altre regioni dell'impero di Bisanzio. Il dato, qui in controtendenza, contribuisce a chiarire il ruolo delle emissioni enee di Siracusa, forse indispensabili per il cambio della moneta aurea.