Da oltre un secolo è noto in ambiente speleologico, geologico,
archeologico che il Carso triestino è un’area ad alta
concentrazione di grotte, molte delle quali – 165 stando ai
dati dell’Archivio Storico della Società Alpina delle Giulie –
con tracce della presenza umana in antico. Le grotte hanno
catalizzato l’interesse sia di ricercatori professionisti, sia
di appassionati o curiosi, e questo ha comportato il susseguirsi
dagli ultimi decenni dell’800 ad oggi di moltissimi
interventi di scavo, sistematici e non, che hanno dato una
quantità ingente di materiali rimasti largamente inediti.
Al fine di recuperare e organizzare la documentazione
presente in letteratura e negli archivi, e di contestualizzare
le tracce dell’uomo nell’ambiente naturale, in primis
nelle singole grotte, una decina di anni fa si è avviato un
progetto interdisciplinare che ha coinvolto specialisti di
discipline diverse dell’Università degli Studi di Trieste nella
costruzione di una banca dati geo-archeologica denominata
Catasto Ragionato Informatico delle Grotte Archeologiche
– C.R.I.G.A. Al di là della possibilità di soddisfare
gli obiettivi originari di ricerca scientifica, il C.R.I.G.A. ha
grandi potenzialità anche a fini di didattica, divulgazione,
tutela delle grotte e pianificazione degli interventi sul territorio.
In considerazione di questi aspetti, il database è
stato reso accessibile a chiunque, all’indirizzo web www.
units.it/criga.
Nel presente contributo si presentano brevemente la storia
del C.R.I.G.A., la situazione attuale e le prospettive future.