Il sito indagato dal Dipartimento di Storia e Culture dall’Antichità al Mondo Contemporaneo dell'Università di Trieste, con la collaborazione scientifica del Politecnico di Torino, si colloca in un’area nevralgica del tessuto urbanistico della città antica, nella seconda insula a nord-est del Foro, più precisamente tra quest’ultimo e il porto fluviale. Nell’area interessata dallo scavo è stata individuata una domus, la cui prima fase edilizia si colloca agli inizi del IV secolo d.C. e che si configura come una delle più articolate ed estese della città tardo-antica. L’impianto dell’ampia dimora, estesa verosimilmente sull’intera insula, dai dati fino ad oggi disponibili sembra aver variato in modo sostanziale l’assetto catastale dell’isolato, che, pur conservando l’originario perimetro, fu modificato nella distribuzione del reticolo viario interno. Per quanto la planimetria completa della casa non sia ancora nota, è possibile proporre alcune riflessioni sull’articolazione degli ambienti e sull’esistenza di modelli abitativi nell’Italia settentrionale.