Il paper intende esplorare l’opportunità di riconoscere nel ‘paesaggio minimo’ un concetto operativo utile a guidare l’azione urbana per accrescere la qualità dello spazio abitabile. I paesaggi minimi sono spazi aperti, abitabili, nella prossimità del quotidiano, che si prestano a diventare luogo di condivisione di valori, interessi, esperienze; i paesaggi minimi si propongono cioè come nuovi luoghi comuni nei quali ri-costruire la dimensione pubblica della città. Al tempo stesso, i paesaggi minimi possono essere considerati come dispositivi di riqualificazione dello spazio fisico, nel loro porsi come potenziali incubatori e produttori di risorse ecologiche, sociali ed economiche per la città.