Nell’ambito della Conferenza di Barcellona del 1995, con la Dichiarazione sottoscritta dai 15 Paesi della Unione Europea, dagli 11 Paesi della sponda Sud del Mediterraneo e dall’Autorità Nazionale Pa¬lestinese, vennero fissati i principali obiettivi di quello che prese il nome di partenariato euro-mediterraneo, a cui, nella stessa sede, venne affidato il compito di operare per raggiungere la cooperazione economi¬co-finanziaria fra i tanti Paesi interessati. A livello regionale e multilaterale il Programma sosteneva la politica di cooperazione regionale volta a promuovere una integrazione più stretta tra i 27 partner, rafforzando gli effetti della cooperazione bilaterale, po¬tenziando la cooperazione sud-sud ed affrontando problematiche di di-mensione transnazionale. L’attuale recessione economica a livello mondiale, con la relativa riduzio¬ne della produzione industriale e della contrazione dei consumi stimola, per contro, una seria riflessione anche sui temi riguardanti la programma¬zione politica ed infrastrutturale dei trasporti finora presi a riferimento. La contrazione dei consumi interni, la diminuzione del PIL dei paesi in¬dustrializzati (e la controtendenza dei Paesi emergenti), la diminuzione del prezzo del petrolio e l’eventuale ricorso a politiche commerciali limitative potrebbero ridisegnare infatti lo scenario mondiale dei flussi di traffico.