La scelta di dedicarsi al teatro non è affatto casuale per Gabriele d’Annunzio. Sin dalla giovinezza, si dimostra attratto da quel mondo e dalle sue contraddizioni, capisce i limiti della tradizione italiana e matura uno sguardo internazionale. Ha la genialità che serve per imporsi come protagonista assoluto di un processo di rinnovamento estetico epocale, ha il coraggio e l’intraprendenza, riesce a trovare le persone e le coordinate giuste. Insomma, scopre un irresistibile centro vitale e se ne appropria con slancio: per questo il teatro del Nuovo Millennio deve ancora molto alla sua visionarietà e al suo coraggio di
intraprendere un cammino di sperimentazione. Attraverso l'analisi delle cronache teatrali scritte dal giovane intellettuale nel corso degli anni romani, viene spiegata la genesi del progetto estetico di un cronista mondano che si è dimostrato abile nel conquistare il pubblico e seriamente intenzionato a rinnovare il teatro del suo tempo, lasciando un’importante eredità culturale ai posteri.