L'articolo tratta le morti dei migranti di origine africana che avvengono in contesto italiano, sia quelle emergenziali degli sbarchi, sia quelle più silenziose degi immigrati residenti da anni in Italia. Partendo da interviste e dati etnografici raccolti tra senegalesi e ghanesi, si analizzano pratiche e significati simbolici della morte nei contesti diasporici come scelta che coinvolge e risignifica i rapporti tra la nostra società, il migrante e le multiple comunità di appartenenza. Morti e lutti in terra straniera diventano riti di passaggio ed eventi collettivi che obbligano a ripensare, confermare, modificare progetti di vita e rapporti sociali, reciprocità vicine e lontane.