L’Europa, come oggetto di interesse sociologico, ha stimolato studi e riflessioni attorno al concetto d’identità europea multipla, dalle pluri-appartenenze tipica della società moderna, de- territorializzata, fluida e globalizzata. La costruzione dell’identità europea non può ridursi alla somma delle singole identità nazionali e non può nemmeno limitarsi alle categorizzazioni tipiche del nation-building, perché insufficienti nel dare conto del processo di auto-comprensione e riconoscimento dei soggetti come appartenenti ad una comunità. La memoria collettiva assicura, invece, la continuità con il passato e permette ai singoli e ai gruppi di intrecciare la propria memoria con quella degli altri, riconoscendo significati comuni. La ricerca di una via debole della costruzione dell’identità europea, con un approccio bottom-up, che a partire dalle immagini, dai simboli e dai valori ritenuti significativi per i visitatori di musei della Grande guerra, può diventare uno strumento per pensare al Progetto Europa volto al riconoscimento dell’alterità e in grado di suggerire percorsi identitari che grazie alle pratiche di memoria possano proiettarsi verso il domani.