L'articolo discute sulla posizione dello scrittore ebreo croato Hinko Gottlieb rispetto al canone della letteratura croata. Particolare attenzione è dedicata al suo racconto "Nije ni bogu lako". Attraverso un motivo di tale racconto (la statua che si muove) si collegano, in una prospettiva di memoria multidirezionale, l'olocausto e il genocidio dei serbi durante lo stato fascista croato (NDH). In conclusione si sottolineano le motivazioni estetiche ed etiche dell'inclusione di Gottlieb nel canone letterario e si auspica una migliore conoscenza di questo scrittore nel panorama letterario croato.