Durante gli anni del primo conflitto mondiale la popolazione a Trieste, città immediata della duplice monarchia austro-ungarica, cerca di reagire alla fame e alle malattie, non rinunciando agli spettacoli ed al divertimento. I Theater-Kino-Varieté diventano luoghi di intrattenimento, ma anche di espressione culturale di una ‘nazionalizzazione italiana’, attraverso i media quali il cinema, la stampa, i teatri e le associazioni. Le autorità locali cercano di contrastare il fenomeno imponendo repertori drammatici tedeschi. Teatri, cinema e varietà diventano i principali luoghi di svago per una popolazione vittima degli effetti civili della guerra. Particolare rilievo acquistano le donne manager, nuove protagoniste dell’impresariato cinematografico, che sostituiscono i loro mariti al fronte. La ricerca si basa fonti eterogenee quali giornali, periodici, documenti d’archivio, memorie, musica e film.
During the years of World War I, the people in Trieste, an Austrian city, struggled against hunger and disease, but still they did not give up on entertainment and plays. The Theater-Kino-Varieté became entertainment places as well as the most popular expression of cultural “Italian nationalization” through media-forms as cinemas, printing, stages and associations. The local authorities tried to oppose this situation by imposing German dramatic repertoires. Theatres, cinemas and varieté became the most important entertainment forms for a people suffering the war effects. Furthermore very often women became entrepreneurs of businesses and cinemas while their husbands had to go at front. This study is carried out through several types of sources, such as journals, archivist documents, memoires, printing sources, music and film
