Nell’Antropologia pragmatica del 1798 Kant riprende il tema del carattere tedesco già trattato molti anni addietro nelle Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime. A definire l’indole germanica, nell’Antropologia, non è più la disposizione verso un sentimento misto, comprensivo di bello e sublime, bensì il carattere “flemma- tico e intellettuale” che giustifica la definizione dei concittadini di Kant come popolo “cosmopolita” e “illuminato”, immune da nefasta superbia nazionale. Pur nel cam- biamento radicale del quadro filosofico di riferimento, dal periodo pre-critico all’ul- tima fase, vi è un elemento di continuità nella produzione kantiana: la collocazione mediana in seno all’Europa del popolo tedesco, che può dunque esercitare un prezioso ruolo di equilibrio complessivo.