Il mosaico rinvenuto nel 2005 ad Aquileia, nello scavo dell’Università degli Studi di Trieste lungo la via Gemina, si pone come un unicum nella produzione tardo antica. Datato su base stratigrafica agli anni successivi al 347 d.C., il pavimento presenta degli eroti su fondo nero dentro a ghirlande, tema ampiamente attestato in età costantiniana, inserite a loro volta in un tappeto costellato di elementi vegetali stilizzati. Gli eroti del mosaico aquileiese non portano oggetti ‘stagionali’, anzi, ripropongono un’identità di attributi (pedum e patera) almeno in due delle tre figure che ci sono rimaste, che sembra alludere al concetto dei felicia tempora.