Chimica. Questa parola evoca nei miei pensieri molte cose, ma soprattutto delle forti
emozioni. A pensarci bene, la chimica è il vero filo conduttore della mia vita. Se dico
chimica, la prima cosa che mi viene in mente è il suono di una sirena che, pur essendo
nella realtà un suono tutt’altro che melodico, anzi, piuttosto acuto e stridente, è nella mia
mente qualcosa di piacevole e rassicurante. È il suono della sirena della Solvay, l’industria chimica che con le sue ciminiere un po’ tozze (per la precisione sono torri di
raffreddamento!) è il simbolo del paese in cui sono cresciuta: Rosignano Solvay.
E di chimica ho sempre sentito parlare, a volte anche discutere animatamente, per le strade e per le piazze, ma anche in casa. Perché avere in famiglia un dipendente “Solvay” vuol dire anche conoscere tante storie, belle e brutte, vuol dire sentire l’affetto e la riconoscenza, la rabbia e il disagio, l’orgoglio e il rispetto per l’industria chimica.