Nel presente contributo intendiamo mostrare che, accanto a considerazioni di carattere storico, si possono addurre anche convincenti ragioni teoriche per rifiutare il diffuso pessimismo di economisti e scienziati sociali circa la possibilità e l’efficacia della cooperazione spontanea nella produzione di beni pubblici. Più precisamente, mostreremo che gli strumenti concettuali della teoria dei giochi consentono di far luce sull’ingranaggio della cooperazione, cioè di comprendere perché, in certe condizioni, la produzione di beni pubblici per mezzo della contribuzione volontaria può avere successo.