Il volume interviene sul tema della costruzione della memoria relativa alla Prima guerra mondiale, concentrandosi in particolare sulle dinamiche che hanno interessato il ricordo dei caduti, partendo dalla nascita dei primi cimiteri di guerra e proseguendo con la loro progressiva politicizzazione e monumentalizzazione, quest'ultima diffusa con una capillarità mai vista in precedenza: una stagione che si chiuderà alla metà degli anni trenta con la costruzione dei grandi sacrari militari voluti dal regime fascista.
Attraverso alcuni esempi particolarmente significativi, primo tra tutti il mai costruito Monumento al fante sul monte San Michele, si è indagata la particolare natura di questa memoria collettiva, focalizzando tematiche come le modalità di rappresentazione del nemico e quanto avvenuto nei cosiddetti "territori redenti".
