Tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta si diffonde anche in Italia l’interesse per il genere poliziesco. Al fianco della celebre collana “gialla” edita da Mondadori, prende forma, sui palcoscenici, un vero e proprio genere drammatico, con rappresentazioni proposte da compagnie specializzate. Per molti autori la commedia poliziesca fu un’esperienza occasionale; per Guglielmo Giannini, viceversa, costituì un impegno continuativo: tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta scrisse infatti una trentina di commedie gialle, affrontandone tutte le possibili varianti: dal poliziesco classico come Grattacieli (1930) ad Anonima fratelli Roylott (1934) in cui vengono usate tecniche da grand-guignol; da La sera del sabato (1934) ambientato tra gli immigrati italiani in Nord America, a Supergiallo (1936), spassosa parodia del genere; da Il nemico (1941), sorta di spy-story a La tavola rotonda (1951) in cui l’autore lascia al pubblico il compito di suggerire una possibile soluzione.