L'IA opera su Big Data alla ricerca di costanti significative, basando parte considerevole del proprio potere predittivo sulle ripetizioni rilevate nello storico. Applicando tutto questo alle azioni umana si intercetta la dimensione dell'habitus, ben nota agli antichi, che si esprime nella ripetitività. Tuttavia l'umano ospita anche la possibilità dell'innovazione, del fuori programma: quanto questa via risulta intercettabile in modo previsionale dall'IA? Il saggio discute il rischio che l'affidarsi alle previsioni dell'IA, trasformandole in punto di riferimento per le decisioni umane, induca a limitare gli spazi di creatività privilegiando surretiziamente quelli della ripetitività.