Il Patto Molotov-Ribbentrop (Mosca, 23 agosto 1939) fu un evento che provocò sgomento e imbarazzo all’interno del movimento comunista europeo, danneggiò la sua immagine e compromise le sue relazioni con gli altri partiti di sinistra. In questo contributo si analizza un caso specifico, quello del Partito Comunista d’Italia, che, in sintonia con le posizioni del Cremlino e dell’Internazionale Comunista, decise di approvare il patto e di giustificarlo come un tentativo riuscito di distensione che non impediva altri possibili sviluppi positivi delle relazioni tra l’URSS e le democrazie occidentali.