Nel 1595 i Gesuiti cominciarono nel Paraguay a fondare delle Missioni dove venivano “ridotti” a vivere indios Guaranì secondo la legge: “ad Ecclesiam et vitam, civilem reducti sunt”, formando le Riduzioni sulla base di vere e proprie cittadine ad economia rurale-industriale-commerciale i raggruppamenti di indigeni, che rinunciavano alla vita nomade. Queste Riduzioni sono unità di 5000-8000/9000 persone (Scramaglia 1985: 201), secondo un’utopia religiosa, vivente in una architettura moderna e una vita quotidiana di lavoro, di tempo libero, di vita religiosa, guidata dai Gesuiti, e fondata sulla libertà. Presto le Riduzioni si scontrano con le Colonie, i cui indios prestano, in parte gratuitamente, il lavoro al titolare della “encomienda”. Le due istituzioni si scontrano perché le Riduzioni trattano i Guaranì secondo principi di libertà, a differenza dell’encomendero, anch’essi appartenenti alla corona spagnola. Pure per i portoghesi del Brasile le Riduzioni erano una spina nel fianco, in quanto non permettevano loro di ottenere schiavi da impiegare nelle loro piantagioni. Le incursioni dei “bandeirantes” avevano lo scopo di distruggere le Riduzioni dei Guaranì, ma, eccettuati alcuni casi sporadici, i “bandeirantes” nel 1641 furono sconfitti e definitivamente arrestati. Così alla fine le Riduzioni e la Repubblica guaranica dei Gesuiti del Paraguay ebbero il sopravvento sui due nemici, “encomendero” e “bandeirantes”, e costruirono ai loro confini dei muri duri. Tuttavia un secolo dopo le Riduzioni e la Repubblica guaranica vennero sconfitti dal di dentro dall’intervento delle “potenze” politiche europee e dei movimenti di opinione internazionali che spinsero il Papa (Clemente XIV) a sciogliere la Compagnia fondata da Sant’Ignazio, e che rappresentava l’anima e il sostegno delle Riduzioni e la loro legittimazione interna, rappresentata dai Gesuiti. In altri termini anche i muri duri della Repubblica guaranica e delle Riduzioni crollarono, per effetto dello svuotamento di essa per la dissoluzione dei confini politici, culturali ed economici delle stesse istituzioni, che durarono circa due secoli. Eppure l’autore conclude l’articolo, evidenziando che la Repubblica guaranica del Paraguay “seminarono un forte senso di identità nazionale e di auto determinazione che non poté essere cancellato, e che si mantenne vivo, riconoscendosi in varie situazioni di uno sviluppo storico spesso tragico”.