Il lavoro si propone di indagare la natura dell'interpello nell'ambito della disciplina riguardante le società di comodo, che la prassi e la dottrina includono nell'ambito delle norme cosiddette disapplicative, anche in virtù dell'esplicito riferimento all'art. 37, comma 8 del dpr n. 600 del 1973. Dopo il necessario inquadramento del concetto di "disapplicazione" e l'esame della principale giurisprudenza sul tema, il lavoro affronta l'inquadramento delle diverse tipologie di interpello, considerando gli obblighi procedimentali e le conseguenze previste in caso di loro inadempimento. Si giungerà, così, a qualificare l'interpello previsto dalla disciplina delle società di comodo come un'istanza non necessaria, dalla quale consegue esclusivamente un parere dell'Amministrazione finanziaria in ordine all'esistenza dei fatti prospettati, senza preclusione alcuna per la società nella successiva eventuale impugnazione giudiziale dell'atto impositivo.