L'articolo analizza la decisione presa nel Giugno 2014 dall'UE di rivedere ed estendere il mandato
e il processo decisionale di EULEX
in Kosovo. Lo studio esamina in particolare il collegamento tra
questo dibattito e due recenti sviluppi: l'inizio dell'integrazione statale del Kosovo settentrionale
nel quadro del dialogo Pristina-Belgrado (un processo che può facilitare
la futura ammissione di questi Stati nell'Unione Europea) e l'impatto dell'integrazione del Kosovo nel quadro giuridico dell'UE
relativo allo Stato di diritto e al sistema giudiziario. La prima parte
analizza le principali sfide per rafforzare lo stato di diritto in Kosovo e la scarsa effettività ed efficacia di EULEX negli anni passati (nonostante l'Unione europea ritenga ancora questa come la missione di maggior successo nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune). Successivamengte vengono descritti i progetti di revisione falliti nel 2014, ie la decisione finale di basso profilo di estendere solo il mandato
per altri due anni, progressivamente riducendo i poteri effettivi della missione
sul terreno. Nell'ultima sezione viene formulata una proposta alternativa per il futuro di EULEX. Tale proposta alternativa si ispira ad uno dei più significativi atti d'accusa formulati nei confronti della missione dalla Corte dei conti europea.