Anna Zoppellari parla dell’opera di Malika Mokkedem che nasce il 5 ottobre 1949 a Kenadsa, in Algeria e studierà medicina a Parigi. Nel 1990 compare il suo primo romanzo: "Les hommes qui marchent", una saga familiare in cui si può ritrovare la biografia romanzata della scrittrice. Un importante aspetto dei suoi testi consiste nel rapporto sempre dinamico tra gruppi sociali e singoli individui. Inoltre la scrittrice algerina adotta la poetica dell’erranza: descrive una sorta di nomadismo, interpretato come una costrizione, uno stato che impedisce di raggiungere la piena libertà personale. Dopodiché, l’erranza si traduce molto spesso in esilio, altro argomento principale dei racconti. Le sue opere si inseriscono nel nuovo filone della letteratura femminile e i protagonisti sono principalmente donne. Un ultimo elemento dominante, comune a tutti i romanzi, è rappresentato dalla memoria, in quanto attraverso i viaggi a ritroso nel tempo, vuole riappropriarsi della propria storia e del proprio spazio.