Biodiversità, paesaggi adattativi, svincoli. Pratica della traduzione à contrainte con Perec, Prévert, Queneau e Vian, e alcune conseguenze per una didattica della traduzione
L'articolo lavora a cavallo tra il francese e l’italiano, offrendo una riflessione sulla pratica e sulla didattica della traduzione dei giochi di parole. Una prima parte è destinata al resoconto di due seminari, svolti recentemente e dedicati alla resa dei testi à contrainte. I risultati ottenuti in quelle occasioni sono incrociati con due nozioni tratte dalla biologia – quelle di “biodiversità” e “paesaggio adattativo” – e con la definizione di competenza traduttiva sviluppata da Anthony Pym. Da questo incontro emerge la necessità di moltiplicare, in una prima fase del lavoro, le ipotesi traduttive: solo in questo modo sarà possibile arrivare a soluzioni soddisfacenti, che non trascurino il ricorso a strategie conosciute ma spesso ignorate dai traduttori nella propria pratica.