Il saggio affronta il nodo della ‘volontarietà’ quale elemento decisivo nella definizione della giustizia riparativa. Lavorando sulla distinzione tra ‘volontarietà’ e ‘libero consenso’, in prima battuta intesi come sinonimi nei riferimenti normativi esaminati, e utilizzando una distinzione teorica elaborata da Tommaso d’Aquino, si propone di individuare due livelli di coinvolgimento differenti: l’‘acconsentire liberamente’ rappresenta l’ingresso nello spazio e
nel tempo del processo riparativo, ma dentro questo spazio/tempo è atteso che si esprima e persino prenda forma, in modo eventualmente diversificato, la ‘volontarietà della partecipazione’. Grazie a questa distinzione è possibile render giustizia all’asimmetria tra i ruoli dei soggetti coinvolti, senza confondere la prospettiva della vittima e quella del colpevole.